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Tecnica Cross-linking - Chirurgia Refrattiva

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Tecnica Cross-linking - Chirurgia Refrattiva

Che cos'è la tecnica Cross-Linking?

Negli ultimi anni, questa tecnica si è affermata per la cura del cheratocono.

Si tratta di un trattamento parachirurgico di bassa invasività, che consiste nell’aumentare la connessione fra le fibre e la loro resistenza. Quest’ultime, essendo alla base della struttura della cornea, permettono di contrastare o addirittura arrestare l’evoluzione del cheratocono.

Il primo passo dell’intervento è quello di installare gocce di collirio a base di vitamina B2; in seguito si procede con la fase di irradiazione, esponendo la cornea ad un fascio laser di raggi ultravioletti a basso dosaggio. Questo tipo di intervento a due fasi, grazie alla combinazione di B2 e raggi UVA, conferisce maggiore resistenza agli strati più interni della cornea, rendendola più rigida e meno soggetta al disturbo visivo da cheratocono.

L’intervento viene effettuato ambulatorialmente e con anestesia in gocce. A seguito dello stesso, il paziente deve osservare almeno due giorni di riposo, in quanto potrebbero presentarsi sensazione di corpi estranei all’interno dell’occhio e di fotofobia.

Perché scegliere la tecnica Cross-Linking?

•l’intervento è in grado di arrestare l’evoluzione del cheratocono;

•è un intervento chirurgico di bassa invasività;

•viene effettuata a bulbo chiuso, per cui i rischi a livello funzionale sono davvero bassi;

•il trattamento non è doloroso;

•l’operazione è di breve durata, solitamente sotto i 60 minuti.

Quando ricorrere alla tecnica Cross-Linking?

La tecnica parachirurgia del Cross-Linking, è indicata per uso terapeutico per paziente affetti da cheratocono.

È inoltre indicata per qualunque fascia d’età

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Interventi laser Chirurgia Refrattiva

Le tecniche di chirurgia refrattiva

Con chirurgia refrattiva si fa riferimento ad un insieme di tecniche micro-chirurgiche che consentono di eliminare la dipendenza dalle lenti a contatto e dagli occhiali. Una volta sottoposti al test di idoneità, si può scegliere la tecnica che si preferisce, a meno che il medico escluda determinate tecniche in base ai risultati di esami specialistici.

DOMANDE FREQUENTI

Come funziona la chirurgia laser refrattiva?

La chirurgia refrattiva agisce modificando la forma della superficie anteriore dell’occhio, attraverso una delle numerose tecniche micro-chirurgiche. Gli interventi di chirurgia refrattiva consentono di eliminare (o per lo meno di ridurre notevolmente) la dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto.

Quanto costa un intervento di chirurgia laser refrattiva?

Il costo dell’intervento di chirurgia refrattiva varia in base alla patologia del paziente, pertanto può essere stabilito solo previa analisi della cartella clinica.

Sono idoneo all'intervento di chirurgia laser refrattiva?

L’intervento di chirurgia laser refrattiva non può essere effettuato su pazienti che soffrono di cataratta, glaucoma ed altri casi specifici. Per determinare la fattibilità dell’intervento è necessario effettuare preventivamente un test di idoneità.

Rischio di peggiorare la vista sottoponendomi all'intervento di chirurgia refrattiva?

Attraverso i nostri macchinari ad alta tecnologia i pazienti ottengono nel 99% dei casi una vista pari o migliore rispetto a chi utilizza lenti a contatto od occhiali da vista. Non vi è assolutamente alcun rischio di perdere la vista o peggiorare il quadro clinico del paziente.

Di quanti decimi migliorerà la vista dopo l'intervento?

Il margine di miglioramento dipende dalle condizioni retiniche del paziente, tuttavia si possono raggiungere anche 12 o 14 decimi sottoponendosi all’intervento di chirurgia refrattiva.

I risultati ottenuti con gli interventi di chirurgia refrattiva sono definitivi?

Il processo di stabilizzazione si raggiunge immediatamente in caso di Femtolasik e dopo qualche mese utilizzando la tecnica PRK. E’ stato dimostrato in oltre 20 anni di avanzamento delle tecniche di chirurgia refrattiva che i risultati ottenuti rimangono inalterati nel tempo, tuttavia in età avanzata il paziente può incorrere in difetti di vista dovuti all’invecchiamento.

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